lunedì 30 gennaio 2012

PUBBLICATA LA RELAZIONE DELLA CONSIGLIERA NAZIONALE DI PARITA'

E' stato pubblicato sul sito http://www.pastoralesocialebg.it/ il materiale della relazione della prof.ssa Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità.

Non è stato possibile disdire in anticipo l'incontro, dal momento che la comunicazione dell'assenza (per malattia) è arrivata venerdì pomeriggio. La consigliera in maniera professionale ha comunque inviato una collaboratrice, che potesse illustrare la relazione.
Cogliamo l’occasione per ricordare che la prof.ssa Servidori si è resa disponibile a rispondere a eventuali quesiti che dovessero emergere, alla luce della sua relazione o comunque alla luce del ruolo che ricopre a livello nazionale. I quesiti verranno raccolti inviando una mail all’indirizzo ufficiolavoro@curia.bergamo.it . Saranno considerati i soli quesiti inviati entro e non oltre mercoledì 01 febbraio p.v.

Ecco il link con il materiale: 

On line la relazione di Don Walter Magnoni

E' stata pubblicata sul sito del Centro per la Pastorale Sociale la relazione di don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale Sociale di Milano sul tema

Libertà ed uguaglianza nel lavoro alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa

Ecco il link:

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_edit_doc_dioc.edit_documento?p_id=936927&s2dedicato=0

lunedì 23 gennaio 2012

LA CONSIGLIERA NAZIONALE DI PARITA' A BERGAMO - SABATO 28 GENNAIO 2012


POLITICHE ATTUATE ED INATTUATE:
COME CONCILIARE TEMPI DI VITA E DI LAVORO
NELLE RESPONSABILITA' GENITORIALI

Ecco il titolo della relazione che terrà la Consigliera Nazionale di Parità, prof.ssa ALESSANDRA SERVIDORI,  in visita a Bergamo, nell'ambito della Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Bergamo.

Gli iscritti alla scuola, ma soprattutto tutte le donne e comunque tutti coloro che hanno a cuore la questione della parità di genere, sono invitati a partecipare all’incontro che si terrà

SABATO 28 gennaio 2012
presso la

Casa del Giovane, Sala Nembrini
Via Gavazzeni 13, Bergamo

Le donne italiane sul piano formale non hanno meno diritti rispetto alle donne europee, ma vivono in un contesto culturale, privato e pubblico, che finora ha fallito nel riconoscere e promuovere le loro capacità e i loro talenti.
La questione di genere appare pertanto attualmente rilevante e urgente da affrontare, soprattutto nella sua dimensione culturale. Se la cultura è il collante della società, il terreno su cui si rinforzano le radici di un Paese e dei suoi cittadini, in Italia quelle radici risultano tutt’altro che coerenti con i recenti sviluppi economici e sociali. Appare dunque prioritario offrire anche a Bergamo un’importante occasione di dibattito culturale che si interroghi sul ruolo della donna oggi, sull’esistenza di un modello di gestione del potere prettamente femminile, sul modo in cui le donne possono contribuire alla vita politica e sociale del Paese, su come valorizzare positivamente le differenze tra uomini e donne.

Insieme alla prof.ssa Alessandra Servidori si cercherà di mettere in luce quanto la rigidità dei ruoli tipica del nostro paese  costituisca la fondamentale sfida  da affrontare per chi, uomo o donna, crede nei valori della parità, del rispetto delle persone e della giustizia.

Ora più che mai è tempo che tutti risvegliamo la nostra coscienza civica

Pubblichiamo l'appello rivolto da Pinuccio SPini, esponente del Movimento Politico per l'Unità dei Focolari

 

Ora più che mai è tempo che tutti risvegliamo la nostra coscienza civica

Come abbiamo appreso la Consulta, cioè la Corte costituzionale ha bocciato i due referendum i cui quesiti miravano uno all'abrogazione totale della legge Calderoli e il secondo all’abrogazione in parti ripristinando di fatto il Mattarellum e che avevano raccolto più di un milione di firme.
Al riguardo desidero offrirvi il mio pensiero e cioè che personalmente speravo fossero approvati non tanto per andare a votare i referendum in quanto, essendo previsti solo nella forma abrogativa, avrebbe costretto a tornare al passato mentre è del tutto evidente che occorre trovare una soluzione che tenga conto delle diverse istanze politiche che vanno emergendo: se infatti è urgentemente indispensabile mettere mano ad una nuova legge elettorale è altrettanto importante che essa sia indispensabilmente espressione di un “ampia condivisione”, perché solo così non sarà esposta a possibili cambiamenti anche radicali ad ogni nuova legislatura. Per questo quindi mi auspicavo che la Consulta li accogliesse proprio perché i partiti, pur di evitare la votazione referendaria, sarebbero stati obbligati a  ricercare insieme una posizione comune. Ora invece la strada si è fatta ulteriormente ancora più in salita.
Certo, il comunicato apparso sul sito della Presidenza della Repubblica ci rincuora in quanto afferma con riconosciuta sollecitudine (riporto per intero): “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Senato, Renato Schifani, e il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, per esaminare le prospettive dell'attività parlamentare, con prioritaria attenzione alle riforme istituzionali, anche nelle loro possibili implicazioni costituzionali.
Si è espressa la comune convinzione che tocchi alle forze politiche e alle Camere assumere rapidamente iniziative di confronto concreto sui temi da affrontare e sulle soluzioni da concertare. In particolare, alla luce della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale nel rigoroso esercizio della propria funzione, è ai partiti e al Parlamento che spetta assumere il compito di proporre e adottare modifiche della vigente legge elettorale secondo esigenze largamente avvertite dall'opinione pubblica”.
Credo però che non è fuori luogo, anzi sia legittimo dubitare che i tutti i partiti accoglieranno con altrettanta sollecitudine questa pressante richiesta del Capo dello Stato, in quanto l’impressione che essi danno è che non abbiano ancora ponderato con lungimiranza la gravità della situazione in cui ci troviamo. Al riguardo così ha affermato il Prof. Antonio M. Baggio: “È chiaro a tutti che la situazione drammatica che viviamo a li­vello nazionale, europeo, occidentale, richiede un profondo rinno­vamento del pensiero e dell’azione politici. In Italia, in particolare, è necessaria una vasta e radicale azione di riforma che richiede alla classe politica una vera assunzione di responsabilità e il ritorno alla capacità di fare politica veramente, che sembra, da tempo, smarri­ta”.
Sul piano pratico ciò significa che tutte le forze politiche sono chiamate a cambiare il proprio modo d’essere, i criteri di scelta dei propri esponenti e dei propri rappresentanti nelle assemblee politiche, in una parola di cambiare il modo di governare il Paese stesso il quale non può più essere quello della ricerca esasperata del consenso della propria parte politica, ma piuttosto quello di governare con determinazione quei cambiamenti epocali che oggi non si possono più eludere, primo fra tutti il superamento della frammentazione per ricercare soluzioni condivise: oggi infatti, forse più che mai, è indispensabile comprendere che essi li possiamo vincere soltanto tutti insieme altrimenti saremo tutti perdenti.
Per questo dunque - come sindaci e amministratori, come impegnati nei differenti partiti e come cittadini - se davvero siamo appassionati al vero bene delle nostre città e del proprio Paese non possiamo allora non sentire il preciso dovere di premere affinché tutte le forze politiche comprendano con grande chiarezza che questa è la “CONDICIO SINE QUA NON” cioè la condizione senza la quale bisogna porsi un interrogativo: varrebbe ancora la pena andare a votare l’anno prossimo se non ci lasciano nemmeno scegliere i nostri rappresentanti? Serenamente credo che non sia assolutamente più possibile subire supinamente di essere umiliati in quanto ridotti a comparse: non è infatti davvero una pesante ingiustizia venire relegati unicamente a ratificare decisioni prese in modo del tutto arbitrario da pochi capi-partito?
LO DOBBIAMO FARE PER RIDARE CREDIBILITA’ ALLA STESSA DEMOCRAZIA.

OCTOGESIMA ADVENIENS

A seguito dell'incontro con don Walter Magnoni è giunta la richiesta di condividere sul blog la lettera enciclica Octogesima Adveniens.

Di seguito il link

http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/apost_letters/documents/hf_p-vi_apl_19710514_octogesima-adveniens_it.html

mercoledì 11 gennaio 2012

SABATO 14 GENNAIO: SI RIPARTE DALLE DONNE!



SABATO 14 gennaio 2012

presso la Casa del Giovane, Sala Nembrini

riparte la Scuola di Formazione all’Impegno Socio Politico della Diocesi di Bergamo dal titolo “Promuovere lo Sviluppo Umano integrale oggi – Come generare opportunità attraverso la mobilità sociale?”.

Il secondo modulo dal titolo Lavoro e mobilità sociale: LE DONNE  partirà con la relazione di

Don Walter Magnoni,
teologo morale e responsabile della Pastorale del Lavoro per la Diocesi di Milano,

sul tema

Libertà ed uguaglianza nel lavoro
alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa”.

L’incontro farà da collegamento fra il primo modulo, con chiave di lettura i giovani e il secondo, con chiave di lettura le donne. Seguiranno gli interventi di Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità- Ministero del Lavoro e di Chiara Tintori, editorialista di Aggiornamenti Sociali.
E’ possibile partecipare anche solo agli incontri del secondo modulo!