martedì 15 gennaio 2013

Padre Sorge a Bergamo: "Addio destra e sinistra"




Da L'Eco di Bergamo del 13 gennaio 2013 

Non usa mezzi termini sulla crisi attuale, il gesuita Bartolomeo Sorge - intervenuto ieri alla Casa del Giovane, alla scuola diocesana di formazione all'impegno sociopolitico - e tira la volata al premier Monti.
Il quadro dipinto dal teologo (e politologo) che ha avviato la prima scuola di formazione politica gesuita in Italia - era il 1986, nella Sicilia martoriata dalla mafia, («La primavera di Palermo è stata mia maestra di vita», dirà padre Sorge nel corso dell'incontro) - non è certo roseo. «Siamo nel bel mezzo di una crisi strutturale gravissima, la quarta, forse quinta, in duemila anni di storia cristiana. E questo perché non sono messi in discussione tanto gli equilibri interni di una società - ha dichiarato - quanto la società stessa».
«La democrazia rappresentativa, la forma più alta realizzata nella storia occidentale, è giunta al capolinea – sottolinea il teologo – . Oggi il Parlamento non rappresenta nessuno, è un Parlamento di clienti». Non ha più senso quindi rinnovare i vecchi partiti, perché, se anche essenziali, appartengono a una concezione ideologica della democrazia rappresentativa che non esiste più. «Sono morti che camminano – è l'opinione di Sorge – e fa pena vedere gli artefici del vecchio che vogliono continuare a galleggiare e non capiscono che questa civiltà è finita con il superamento storico delle ideologie del socialismo, del liberismo, e del cattolicesimo democratico. Ha ragione Monti quando dice che destra e sinistra non hanno più motivo di essere. Il suo è un tentativo intelligente di coalizzare energie oneste indipendentemente dalle convinzioni politiche. È la strada del futuro che probabilmente non coglieremo perché non siamo ancora maturi». L'orientamento dei cattolici deve quindi dirigersi verso una democrazia partecipativa, che parta dal basso e rivaluti il rapporto tra società civile e politici. «Il nostro compito è quello di essere chiamati a un nuovo umanesimo. La vera sfida del ventunesimo secolo è dare un fondamento nuovo a una nuova società, ripartendo da fraternità, solidarietà e sussidiarietà, valori che non possono essere messi in discussione, ma che vanno ripensati». E la tesi dimostrata da padre Sorge è che la Costituzione laica e la Dottrina sociale della Chiesa non sono in contrasto, ma si integrano tra loro.Mariagrazia Mazzoleni

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