venerdì 29 marzo 2013

BUONA PASQUA!








"Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti" (Gv 20, 8-9)

BUONA PASQUA!

venerdì 22 marzo 2013

Sabato 23, Momento di riflessione insieme al Direttore Generale del Ministero del Lavoro






Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.
La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti” (Gaudium et Spes, 1)

Si terrà
sabato 23 marzo dalle ore 9,30 alle ore 12,00
presso il
Centro Diocesano della Pastorale Sociale
via Conventino, 8 – Bergamo
SALA DELLA BIBLIOTECA
(ingresso 5)

un momento di spiritualità in preparazione alla S. Pasqua per gli impegnati nel socio-politico e nel mondo del lavoro.

L’incontro prevede i seguenti momenti 

Lectio divina a cura di don Francesco Poli, direttore Ufficio Pastorale Sociale
Contributo di Natale Forlani, Direttore Generale Ministero del Lavoro e Politiche Sociali
Confronto
Lettura di testi del Beato Giovanni XXIII

La partecipazione è libera!

mercoledì 20 marzo 2013

SABATO 23 - MOMENTO DI RIFLESSIONE PER LA S.PASQUA





INCONTRO DI SPIRITUALITA' IN PREPARAZIONE ALLA S. PASQUA 


Si terrà
sabato 23 marzo dalle ore 9,30 alle ore 12,00
presso il
Centro Diocesano della Pastorale Sociale
via Conventino, 8 – Bergamo
(ingresso 5)

un momento di spiritualità in preparazione alla S. Pasqua per gli impegnati nel socio-politico e nel mondo del lavoro.

L’incontro prevede i seguenti momenti  

Lectio divina a cura di don Francesco Poli, direttore Ufficio Pastorale Sociale
Contributo di Natale Forlani, Direttore Generale Ministero del Lavoro e Politiche Sociali
Confronto
Lettura di testi del Beato Giovanni XXIII

La partecipazione è libera!

giovedì 14 marzo 2013

BENVENUTO PAPA FRANCESCO!





IL DISCORSO INTEGRALE DI PAPA FRANCESCO

"Fratelli e sorelle: buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell'accoglienza della Comunita diocesana di Roma al suo Vescovo, grazie. Prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo Emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".

"Adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro: preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo, e chi mi aiuterà è il mio cardinale vicario qui presente, sia fruttuoso per la evangelizzazione di questa tanto bella città. Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore: prima che il Vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. La preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me".

"Fratelli e sorelle, adesso vi lascio. Pregate per me, ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buonanotte e buon riposo".



E' con immensa gioia nel cuore che continuiamo il nostro cammino di Chiesa assieme a Papa Francesco! 

venerdì 8 marzo 2013

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA




Vorrei che l’8 marzo quest’anno fosse l’occasione per ricordare la storia che ha portato a istituire la Giornata internazionale della Donna.
E’ una giornata per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne.
Di solito si dice che la Festa nasca nel 1908 in memoria delle operaie morte nel rogo di una fabbrica di New York, morirono bel 129 donne.
La storia è però un po’ più complicata.
Pur ricordando la tragedia del 1908, sembrerebbe che per comprendere da dove nasca la giornata della donna, occorra andare all’anno successivo. Negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909, il Partito Socialista organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto. Alle manifestazioni per il voto si unirono presto le rivendicazioni di migliaia di operaie di New York per un aumento del salario e un miglioramento delle condizioni di lavoro.
Il 25 marzo del 1911 nella fabbrica Triangle di New York si sviluppò un incendio e 146 lavoratori, soprattutto donne immigrate, persero la vita. Da quel momento in avanti, le manifestazioni delle donne si moltiplicarono.
La scelta della data dell'8 marzo è invece legata alla protesta delle donne di San Pietroburgo che scesero in piazza per chiedere la fine della guerra.
L'8 marzo del 1946, per la prima volta, tutta l'Italia ha ricordato la Festa della Donna ed è stata scelta la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, come simbolo della ricorrenza.

BUONA FESTA DELLA DONNA! 

giovedì 7 marzo 2013

L'intervento don Francesco Poli



La buona politica? I riferimenti ci sono già
Da l’Eco di Bergamo di giovedì 07 marzo  pag. 4

La peculiarità vera delle elezioni non è stata l'anticipazione della fine della legislatura rispetto alla scadenza naturale (maggio 2013), ma l'aver vissuto una campagna elettorale colpevolmente silente su contenuti e prospettive relative al rilancio dell'economia e all'emergenza occupazionale. Non vi è stato un confronto tra progetti diversi, non si è scelto tra visioni alternative; si è votato per voglia di cambiare, per dare un segnale, una sorta di lezione alla «vecchia politica», senza tuttavia aver chiaro quale fosse quella «nuova»: l'unica cosa su cui eravamo veramente tutti d'accordo entrando al seggio era che non si poteva continuare così facendo finta di niente. Oggettivamente poca cosa… Abbiamo votato anche se lo sbocco ci appariva avvolto da un alone di indefinitezza, tranquillizzati dal fatto che coloro che si sono candidati hanno tutti dichiarato di essere pronti ad impegnarsi in modo trasparente nella direzione del bene comune. Forse non tutti avevano le idee abbastanza chiare e forse non tutti erano in buona fede, ma questo fa parte del gioco.
Il punto è che i risultati delle elezioni sono andati oltre le «normali» previsioni: non solo le classiche gioie e dolori sia per quelli che hanno vinto (ma non abbastanza, e che quindi hanno anche perso) che per quelli che hanno perso (ma non così tanto, e che quindi un po' hanno anche vinto), stavolta c'è la novità di quelli che hanno stravinto, i quali ora si trovano con problemi importanti su atteggiamenti, contenuti e organizzazione: speriamo vi lavorino con impegno e profitto per il bene loro e di tutti noi. Volendo dare un segnale chiaro di discontinuità, chiedendo una svolta epocale, in realtà gli italiani l'hanno già posta in atto. La sensazione è che si sia andati oltre un punto di non ritorno. Alla luce di questo urge fare un riesame generale, come singole persone e come comunità, in relazione ai progetti concreti dei singoli partiti, in un'ottica non solo locale, ma anche nazionale ed europea. Siamo di fronte ad un salto importante nell'evoluzione della nostra democrazia da rappresentativa a partecipativa. Se questo è ciò che vogliamo, cioè vedere tutto, sapere tutto, dire la nostra su tutto attraverso la rete, ebbene allora prepariamoci a riflettere su tutto, ad approfondire tutto, consapevolmente e responsabilmente. Il tempo della ricreazione è finito, e ciascuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità sulle cose da fare, con le relative priorità, e sul dove e come andare, e con chi: le decisioni e le direzioni da prendere sono ancora tutte da definire.
Tutti, elettori ed eletti, siamo pronti a fare la nostra parte? Forse non siamo tutti d'accordo su criteri e percorsi, ma tutti sappiamo che una soluzione la dobbiamo tirar fuori. L'unica possibilità è di ricreare un ambiente e uno spirito «costituente»: disposti ad ascoltarci veramente l'un l'altro, consapevoli che la soluzione non potrà essere un semplice benché ragionevole compromesso: dovremo fare tutti un passo indietro, e ritrovare i principi base che caratterizzano la realtà socioeconomica e la nostra identità culturale. I riferimenti ci sono, irrinunciabili anche se migliorabili: si chiamano Costituzione repubblicana e processo di integrazione politica europea. E per i cattolici, ma non solo, Vangelo e Dottrina sociale.
Centro per la Pastorale sociale