Parte la scuola
di formazione
al socio-politico
Alberto Campoleoni«Collaborazione». È una delle parole d'ordine della Scuola diocesana di formazione all'impegno sociale e politico.
«Collaborazione – ribadisce don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio per la pastorale sociale – in particolare tra i diversi soggetti, movimenti e associazioni a livello diocesano. L'abbiamo verificata – continua – proprio nel progettare e organizzare il percorso di quest'anno, con un cammino di confronto, dialogo e condivisione sul territorio». E Simone Biffi, coordinatore del tavolo diocesano giovani nel socio-politico, aggiunge: «Abbiamo incontrato tutti, compresi i movimenti giovanili dei partiti, trovando disponibilità e impegno».
Nasce così l'edizione di quest'anno della formazione diocesana, che si muove sul tema di fondo «Promuovere lo sviluppo umano integrale oggi. Come generare opportunità attraverso la mobilità sociale?». La proposta, presentata brevemente ieri sera da alcuni rappresentanti dei movimenti che vi hanno contribuito (Acli, Azione cattolica, Amici di pensare cristiano, Movimento cristiano lavoratori, Movimento politico per l'unità Focolari, Unione cristiana imprenditori e dirigenti, Unione giuristi cattolici), è rivolta a tutti quanti avvertono interesse alle questioni e all'impegno sociale e politico e comprende sessioni di studio e approfondimento al sabato mattina, dalle 9,30 alle 12, alla Casa del Giovane (per informazioni e iscrizioni – la quota è di 20 euro –: tel. 035/4598550; mail: ufficiolavoro@curia.bergamo.it; web: www.pastoralesocialebg.it). Si parte sabato 29, con un intervento del sociologo Dario Nicoli. Si andrà avanti fino a marzo 2012.
«Sono quattro i punti di vista attraverso i quali leggere i diversi aspetti del lavoro e della mobilità sociale – spiega don Poli –: quello dei giovani, quello delle donne, quello delle famiglie e quello del welfare e cura della persona. Quest'anno cominciamo a sviluppare quello dei giovani e quello delle donne». «E lo si farà – aggiunge Simone Biffi – a partire dal taglio sociologico, per passare a quello giuridico economico e arrivare poi al magistero sociale della Chiesa. Ci siamo chiesti, anche sulla scorta delle riflessioni e della metodologia dell'ultima Settimana sociale dei cattolici a Reggio Calabria, come offrire proposte concrete, per dare un messaggio di speranza».
La «prospettiva di speranza» fa capolino anche nella lettera aperta ai giovani della Bergamasca che sarà inviata lunedì ai giovani di parrocchie e oratori, di gruppi/associazioni ecclesiali e laiche, ai giovani impegnati nei partiti, in concomitanza dell'incontro a Todi del Forum delle persone e associazioni impegnate nel socio-politico. Una lettera a domande-risposte, che motiva l'impegno in politica. Un impegno da cattolici, ispirato alla «moderazione», che è rispetto delle opinioni altrui senza rinunciare ad essere creativi e propositivi. Un impegno che non teme i compromessi, ben sapendo che «in ogni epoca – così la lettera – sei chiamato ad operare per ottenere il migliore bene comune concretamente realizzabile».
Bene comune: questa è la prospettiva per la quale vale la pena di «scendere in campo».
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