INCONTRO APERTO ANCHE A CHI NON FREQUENTA LA SCUOLA
Introduce Simone Biffi, Centro diocesano pastorale sociale.
Coordina la mattinata il prof. Silvio Troilo. Presidente Giuristi cattolici di Bergamo.
Interviene il prof. Michele Tiraboschi, docente di diritto del lavoro presso l’Università di Modena e direttore del Centro Studi Marco Biagi.
E’ sul tappeto delle questioni nazionali proprio in questi giorni il dibattito sulla spinosa questione della riforma del mercato del lavoro.
La Scuola diocesana di Formazione all’Impegno Sociale e Politico, nell’incontro in programma sabato prossimo, offre l’opportunità per riflettere sul dibattito in corso, sulle proposte presentate dal Governo italiano all’Unione Europea nei giorni.
“La lezione del prof. Michele Tiraboschi e il confronto tra i partecipanti sul tema del lavoro, rappresenta un occasione interessante all’interno del percorso di formazione all’impegno socio/politico incentrato sul tema della Mobilità Sociale - dice don Francesco Poli, direttore del Centro Diocesano per la Pastorale Sociale – L’attenzione alle problematiche del mondo del lavoro del nostro territorio provinciale è una priorità pere tutti. Come cristiani siamo interessati a condivider l’idea che al centro del dibattito si dovrà riconoscere l’uomo lavoratore, la sua persona e la sua famiglia, senza per questo non considerare anche le esigenze quando siano reali dell’attività produttiva”
L’intervento del prof. Tiraboschi consentirà di analizzare il mercato del lavoro italiano, un mercato che a partire degli anni novanta si è dotato di strumenti di flessibilità. Un mercato però che ha visto mancare una visione di sicurezza sociale. L’attuale momento economico e sociale deve essere vissuto e non semplicemente “subito” come un’opportunità per verificare come sia possibile affiancare alla tutela dei lavoratori, il miglioramento dell’occupabilità delle persone e la competitività delle imprese.
“Il tema della flessibilità e della precarietà, specie in Italia, tante volte si confondono – prosegue don Poli – Cerchiamo di comprendere i motivi di questa confusione e di verificare i margini e gli interventi necessari per garantire un futuro al paese, che sia sostenibile e adatto innanzitutto per i nostri giovani”.
Nessun commento:
Posta un commento