E' pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro la relazione della prof.ssa Alessandra Servidori per la Scuola di Formazione all'impegno socio-politico della Diocesi di Bergamo.
Ecco il link:
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/D8EAD72E-94F4-454F-89BE-FE93BFA3F82B/0/20120128BERGAMOLEPOLITICHEDELWELFARE.pdf
mercoledì 29 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
SABATO 03 MARZO 2012: IL VESCOVO DIALOGA SUI TEMI DEL LAVORO E DELLA MOBILITA' SOCIALE
Il Vescovo di Bergamo,
mons. Francesco Beschi,
in dialogo sui temi
del Lavoro e della Mobilità Sociale
In dialogo in particolare
con i GIOVANI e le DONNE
Vi invitiamo a partecipare all'incontro che si terrà presso la
Casa del Giovane, Sala Nembrini,
Via Gavazzeni 13, Bergamo.
E' possibile prenotarsi e iscriversi inviando la scheda pubblicata sul sito http://www.pastoralesocialebg.it/
dove troverete anche altro materiale di approfondimento.
dove troverete anche altro materiale di approfondimento.
Vi aspettiamo numerosi
mercoledì 22 febbraio 2012
Risposta all'appello dei Focolari "Ora più che mai è tempo che tutti risvegliamo la nostra coscienza civica"
Pubblichiamo la reazione di Simone Biffi, coordinatore della sezione socio-politico del Centro Diocesano per la Pastorale Sociale, alla sollecitazione pubblicata anche su questo blog circa un mese fa a firma di Pinuccio Spini del Movimento Politico per l'Unità dei Focolari.
La riflessione datata 09.02.2012 era già stata inviata a Pinuccio Spinie viene ora condivisa sul blog!
Carissimo Pinuccio,
rispondo volentieri al tuo appello per un rinnovato senso civico e per una significativa riforma elettorale che abbia a cuore il futuro del nostro Paese.
Già alla fine dell’anno scorso il Movimento Politico per l’Unità dei Focolari ci aveva sollecitati ad affrontare il tema con il documento “Per una riflessione sulle riforme istituzionali”, in cui si sottolineava l’urgenza di una riforma non solo del sistema elettorale ma ancora più importante dei partiti.
La recente bocciatura dei referendum elettorali ha riportato in auge il tema, o meglio avrebbe dovuto riportare in auge il tema, ma nella realtà in pochi ne dibattono. E’ apprezzabile il fatto che siano le forze politiche ad iniziare a parlarne, anche se la speranza è che il compromesso non sia al ribasso ma al rialzo.
Viviamo nella strana condizione di non avere ancora compreso che tipo di democrazia vogliamo: il pluripartitismo ha dimostrato negli anni di non funzionare, ma nemmeno il bipartitismo sembra la strada maestra, il bipolarismo ha dimostrato tutti i suoi limiti, così come la nascita di un terzo polo non giunge a maturazione.
Senza essere il caso di entrare in aspetti tecnici, credo che la sollecitazione da parte del Movimento Politico per l’Unità dei Focolari vada piuttosto nella direzione di riportare nel dibattito i punti su cui i cittadini avevano deciso di mettere la firma, con l’auspicio che la politica riporti il tema nel proprio dibattito.
Certo è facile liquidare la questione, dicendo che è un momento di crisi e che il tema elettorale è marginale. C’è però una questione di fondo: la politica dei cooptati ha dimostrato di essere incapace di proporre una visione, ha evidenziato l’incapacità di affrontare le sfide.
A partire dalle elezioni dell’anno scorso, dai referendum elettorali, dal movimento che si è creato, la questione prioritaria è divenuta il coinvolgimento diretto dei cittadini. La definizione delle forme e dei modi spettano alla politica, ma è innegabile che la gente abbia dimostrato più volte negli ultimi mesi la voglia di partecipare.
Questo rinnovato senso civico è sicuramente legato al tipo di questioni discusse: dal referendum sul nucleare a quello sui servizi pubblici locali (tra cui l’acqua), per non dimenticare le elezioni amministrative in cui candidati percepiti come non rappresentativi dell’apparato avevano vinto o comunque ottenuto risultati significativi.
Certamente la politica ha dimostrato mancanze, ma è la stessa politica che ora deve dare risposte e correggere quello che non va (ciò è tanto più vero dopo la bocciatura dei referendum).
Abbiamo bisogno di ripensare il sistema elettorale e i partiti al fine di superare alcune storpiature della nostra repubblica. Abbiamo bisogno di una democrazia matura, in cui lo scontro avvenga tra forze omogenee. Come ben evidenziato da Padre Bartolomeo Sorge, in Aggiornamenti Sociali, 2010, i poli, grazie all’auspicata riforma elettorale, potrebbero o meglio dovrebbero “nascere dal coinvolgimento diretto dei cittadini e non più da accordi di vertice; il confronto avverrà su programmi certamente diversi, ma fedeli alla Costituzione e aperti ai problemi reali della società; le coalizioni avranno a fondamento valori etici e ideali comuni, in grado di fare unità nel rispetto delle diverse identità; soprattutto, potrà nascere finalmente l’auspicata nuova classe dirigente, dotata di professionalità e di onestà: è intollerabile —come denunciano i «rottamatori» di Renzi — che nell’ultimo ventennio siano cambiati profondamente i partiti, mentre la classe dirigente sia rimasta sempre la stessa; ancora più intollerabile — aggiungiamo noi — è che tuttora siedano in Parlamento un’ottantina di politici inquisiti, imputati o i cui reati sono stati prescritti, 20 dei quali (tra deputati e senatori) sono già stati condannati con sentenza definitiva”.
Vi sono alcune questioni di fondo su cui la politica dovrà cercare di ripensarsi e dare risposte in maniera nuova:
- anzitutto, i diritti della persona, nei quali rientrano tutti gli interrogativi sulle situazioni personali e non solo sociali di disagio, i temi della pace e dell’inviolabilità dei diritti dei più deboli, della salvaguardia dei diritti sociali;
- le regole della convivenza giusta tra le persone nella comunità e tra le comunità;
- infine, il tema delle risorse, ambientali e umane, della loro attivazione, del loro sfruttamento ottimale.
Purtroppo finora abbiamo ascoltato risposte elaborate su idee vecchie a questioni nuove. L’auspicio è che il sistema trovi il modo di ripensarsi in continuazione in modo che di fronte a problemi sempre nuovi, prendano il sopravvento idee nuove.
Come direbbe Valerio Onida ricordiamoci sempre che la democrazia non è mera procedura. Un programma e una prospettiva politica «democratici» degni di questo nome non possono commisurarsi solo alle esigenze della conquista del consenso, tanto meno del consenso a breve termine che serve per vincere le elezioni. Un consenso così acquistato, che paghi il prezzo di trascurare o di indebolire le ragioni di fondo della democrazia, vale a dire la necessità di difendere e promuovere l’uguaglianza nei diritti fondamentali, e l’obiettivo di promuovere il bene comune e la giustizia, sarebbe di ben povera qualità democratica.
Il politico democratico, in questa prospettiva, non è quello che si limita a interpretare e a registrare i movimenti di opinione che producono ed esprimono il consenso, inseguendone per così dire le posizioni indipendentemente dal loro contenuto sostanziale, ma quello che si impegna a «costruire», sul breve ma soprattutto sul medio e sul lungo termine, un consenso maggioritario su obiettivi rispondenti a quelle ragioni di fondo della democrazia. Perché è vero che, come cinicamente talvolta si dice, nel lungo termine saremo tutti morti, ma è anche vero che un’azione politica misura la sua qualità sul patrimonio di buona politica, cioè di giustizia, che riesce ad assicurare nel tempo alla società in cui si esplica.
Nel sottoscrivere dunque appieno il tuo appello, non posso che chiudere con la tua apertura “ora più che mai è tempo che tutti risvegliamo la nostra coscienza critica”!
Simone Biffi
Sezione Socio Politico
Centro Diocesano per la Pastorale Sociale
Giovani e lavoro: la flessibilità non ci spaventa, ma con tutele
Da L'Eco di Bergamo di Mercoledì 22 Febbraio 2012, pag. 24
Il lavoro flessibile come un'opportunità per progettare il futuro e non come condizione di precarietà che genera ansia e insicurezza e impedisce progetti di vita.
Il rapporto tra giovani, lavoro, flessibilità e scelte di vita è stato al centro del primo seminario organizzato dall'Ufficio diocesano della pastorale sociale nell'ambito del progetto avviato lo scorso anno con il convegno ecclesiale «Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia».
I tre incontri successivi affronteranno i temi welfare e tutele, nuove tecnologie e ricerche, territorio e ambiente. Gli incontri, ha spiegato monsignor Maurizio Gervasoni, delegato vescovile, «hanno l'obiettivo di leggere la realtà da punti di vista diversi: chi meglio dei giovani ha la capacità di rileggere sotto una luce diversa il nostro modello di sviluppo? I giovani possono vedere nella situazione di oggi opportunità e criticità diverse: sono persone cresciute in questa realtà e hanno strumenti di analisi diversi».
«Convegno dei giovani»
L'iniziativa, ha proseguito monsignor Gervasoni, «non vuole essere un convegno sui giovani, ma dei giovani con la possibilità di pensare ad un modello di sviluppo a partire da un approccio diverso». Durante il seminario, tenutosi nella sede della Cisl di via Carnovali, aperto da don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio diocesano per la pastorale sociale (Cdps), e moderato da Simone Biffi, del tavolo giovani Cdps, sono intervenuti numerosi giovani lavoratori, studenti, imprenditori, rappresentati di associazioni e parti sociali (Confindustria Bergamo, Cgil, Uil, Confartigianato) con testimonianze e riflessioni personali.
Giulia Rivellini, docente di demografia all'Università Cattolica di Milano, nella relazione introduttiva ha rimarcato come «il lavoro atipico perde il suo alone di negatività se lo collochiamo in un mondo produttivo cambiato; è un elemento di criticità quando la sua mancanza si prolunga nel tempo o non evolve verso un lavoro a tempo indeterminato». Le condizioni di flessibilità non sono tutte uguali: «C'è una flessibilità "dominata" – ha rimarcato Rivellini – che non genera condizioni negative e consente di passare da un lavoro all'altro, ed una "subita" che porta situazioni di precarietà e di minori tutele». Le donne, ha aggiunto Sara Zinetti, consigliera di Parità provinciale, «sono più allenate alla flessibilità che, però, spesso diventa precarietà. Il lavoro femminile non è sempre considerato una risorsa: servono nuovi strumenti per valorizzarlo».
Giuseppe Guerini, segretario generale di Confcooperative, ha invitato a «riflettere sul senso del lavoro. Occorre un patto sociale di equità per riequilibrare il valore tra lavoro e capitale». «Oggi – ha rimarcato Ferdinando Piccini, segretario provinciale Cisl – occorre fare i conti con la flessibilità da non confondere con precarietà. Occorre discutere anche di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Servono politiche attive del lavoro per realizzare una rete che accompagni i giovani da un lavoro all'altro».
Il rischio di conflitto
I giovani hanno, tra l'altro, rimarcato la necessità di far incrociare meglio domanda e offerta con interventi sulla scuola e con percorsi di orientamento. La flessibilità in entrata non spaventa i giovani – è stato osservato – e può essere occasione di miglioramento e di crescita: bisogna, però, evitare che si trasformi in precarietà ed occorre rivedere gli ammortizzatori sociali per renderla più sostenibile e tutelata. Al centro degli interventi anche i temi della formazione permanente, dell'apprendistato e di una precarietà che rischia di diventare scontro tra generazioni.
Il rapporto tra giovani, lavoro, flessibilità e scelte di vita è stato al centro del primo seminario organizzato dall'Ufficio diocesano della pastorale sociale nell'ambito del progetto avviato lo scorso anno con il convegno ecclesiale «Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia».
I tre incontri successivi affronteranno i temi welfare e tutele, nuove tecnologie e ricerche, territorio e ambiente. Gli incontri, ha spiegato monsignor Maurizio Gervasoni, delegato vescovile, «hanno l'obiettivo di leggere la realtà da punti di vista diversi: chi meglio dei giovani ha la capacità di rileggere sotto una luce diversa il nostro modello di sviluppo? I giovani possono vedere nella situazione di oggi opportunità e criticità diverse: sono persone cresciute in questa realtà e hanno strumenti di analisi diversi».
«Convegno dei giovani»
L'iniziativa, ha proseguito monsignor Gervasoni, «non vuole essere un convegno sui giovani, ma dei giovani con la possibilità di pensare ad un modello di sviluppo a partire da un approccio diverso». Durante il seminario, tenutosi nella sede della Cisl di via Carnovali, aperto da don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio diocesano per la pastorale sociale (Cdps), e moderato da Simone Biffi, del tavolo giovani Cdps, sono intervenuti numerosi giovani lavoratori, studenti, imprenditori, rappresentati di associazioni e parti sociali (Confindustria Bergamo, Cgil, Uil, Confartigianato) con testimonianze e riflessioni personali.
Giulia Rivellini, docente di demografia all'Università Cattolica di Milano, nella relazione introduttiva ha rimarcato come «il lavoro atipico perde il suo alone di negatività se lo collochiamo in un mondo produttivo cambiato; è un elemento di criticità quando la sua mancanza si prolunga nel tempo o non evolve verso un lavoro a tempo indeterminato». Le condizioni di flessibilità non sono tutte uguali: «C'è una flessibilità "dominata" – ha rimarcato Rivellini – che non genera condizioni negative e consente di passare da un lavoro all'altro, ed una "subita" che porta situazioni di precarietà e di minori tutele». Le donne, ha aggiunto Sara Zinetti, consigliera di Parità provinciale, «sono più allenate alla flessibilità che, però, spesso diventa precarietà. Il lavoro femminile non è sempre considerato una risorsa: servono nuovi strumenti per valorizzarlo».
Giuseppe Guerini, segretario generale di Confcooperative, ha invitato a «riflettere sul senso del lavoro. Occorre un patto sociale di equità per riequilibrare il valore tra lavoro e capitale». «Oggi – ha rimarcato Ferdinando Piccini, segretario provinciale Cisl – occorre fare i conti con la flessibilità da non confondere con precarietà. Occorre discutere anche di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Servono politiche attive del lavoro per realizzare una rete che accompagni i giovani da un lavoro all'altro».
Il rischio di conflitto
I giovani hanno, tra l'altro, rimarcato la necessità di far incrociare meglio domanda e offerta con interventi sulla scuola e con percorsi di orientamento. La flessibilità in entrata non spaventa i giovani – è stato osservato – e può essere occasione di miglioramento e di crescita: bisogna, però, evitare che si trasformi in precarietà ed occorre rivedere gli ammortizzatori sociali per renderla più sostenibile e tutelata. Al centro degli interventi anche i temi della formazione permanente, dell'apprendistato e di una precarietà che rischia di diventare scontro tra generazioni.
Gianluigi Ravasio
On line i video del primo incontro Giovani Lavoro e Flessibilità
I video del primo incontro sul tema "Giovani, lavoro, flessibilità"
SEMINARIO
Giovani, lavoro, flessibilità e scelte di vita
20 febbraio 2012 – Salone Riformisti del Lavoro c/o Cisl Bergamo
Introduzione: Mons. Maurizio Gervasoni, Diocesi di Bergamo - [http://youtu.be/MLZJtiGN3N4 ]VIDEO
Relazione 1: Giulia Rivellini, Università Sacro Cuore - [http://vimeo.com/37161960 ]VIDEO
Relazione 2: Ferdinando Piccinini, Segretario Generale Cisl Bg - [http://youtu.be/PJeNJdwxFWY ]VIDEO
Relazione 3: Sara Zinetti, Consigliera di Parità della Provincia Bg - [http://youtu.be/kaEfMJoT79I ]VIDEO
Relazione 4: Giuseppe Guerini, Presidente Confcooperative Bg - [http://youtu.be/b4p19pbvdbQ ]VIDEO
Intervento 1: Damiano Amaglio, Tavolo giovani CDPS - [http://youtu.be/mb0Pn3O_VWE ]VIDEO
Intervento 2: Roberta Brivio, consiglio delle donne di Bergamo - [http://youtu.be/IumiTTC838w ]VIDEO
Intervento 3: Virgina Cecchi Manara, ricercatrice econ. politica - [http://youtu.be/6VwcbPOO09Y ]VIDEO
Intervento 4: Errico Giuseppe, Cgil Bergamo - [http://youtu.be/H2jpcwipIPA ]VIDEO
Intervento 5: Denise Villa, imprenditrice - [ http://youtu.be/pGjFuKgV_FM]VIDEO
Intervento 6: Maria Corna, tavolo giovani CDPS - [http://youtu.be/C0Y3hKMblHc ]VIDEO
Intervento 7: Emanuele Massagli, ADAPT - [ http://youtu.be/fLyHJ9ddy8U
]VIDEO
Intervento 8: Marco Bellini, presidente Giovani Confindustria Bg - [http://youtu.be/6vmU1zKIes4 ]VIDEO
Intervento 9: Oscar Mora, Confartigianato Bergamo - [http://youtu.be/cB9FqNZ9Jyg ]VIDEO
Intervento 10: Mario Colleoni, Uil Bergamo - [ http://youtu.be/sMPhrp07ZkY]VIDEO
Intervento 11: Luciana Fratus, Cgil Bergamo - [http://youtu.be/8OmRoGxVIfQ ]VIDEO
SEMINARIO
Giovani, lavoro, flessibilità e scelte di vita
20 febbraio 2012 – Salone Riformisti del Lavoro c/o Cisl Bergamo
Introduzione: Mons. Maurizio Gervasoni, Diocesi di Bergamo - [http://youtu.be/MLZJtiGN3N4 ]VIDEO
Relazione 1: Giulia Rivellini, Università Sacro Cuore - [http://vimeo.com/37161960 ]VIDEO
Relazione 2: Ferdinando Piccinini, Segretario Generale Cisl Bg - [http://youtu.be/PJeNJdwxFWY ]VIDEO
Relazione 3: Sara Zinetti, Consigliera di Parità della Provincia Bg - [http://youtu.be/kaEfMJoT79I ]VIDEO
Relazione 4: Giuseppe Guerini, Presidente Confcooperative Bg - [http://youtu.be/b4p19pbvdbQ ]VIDEO
Intervento 1: Damiano Amaglio, Tavolo giovani CDPS - [http://youtu.be/mb0Pn3O_VWE ]VIDEO
Intervento 2: Roberta Brivio, consiglio delle donne di Bergamo - [http://youtu.be/IumiTTC838w ]VIDEO
Intervento 3: Virgina Cecchi Manara, ricercatrice econ. politica - [http://youtu.be/6VwcbPOO09Y ]VIDEO
Intervento 4: Errico Giuseppe, Cgil Bergamo - [http://youtu.be/H2jpcwipIPA ]VIDEO
Intervento 5: Denise Villa, imprenditrice - [ http://youtu.be/pGjFuKgV_FM]VIDEO
Intervento 6: Maria Corna, tavolo giovani CDPS - [http://youtu.be/C0Y3hKMblHc ]VIDEO
Intervento 7: Emanuele Massagli, ADAPT - [ http://youtu.be/fLyHJ9ddy8U
]VIDEO
Intervento 8: Marco Bellini, presidente Giovani Confindustria Bg - [http://youtu.be/6vmU1zKIes4 ]VIDEO
Intervento 9: Oscar Mora, Confartigianato Bergamo - [http://youtu.be/cB9FqNZ9Jyg ]VIDEO
Intervento 10: Mario Colleoni, Uil Bergamo - [ http://youtu.be/sMPhrp07ZkY]VIDEO
Intervento 11: Luciana Fratus, Cgil Bergamo - [http://youtu.be/8OmRoGxVIfQ ]VIDEO
martedì 21 febbraio 2012
Pubblicata la prima parte del materiale sul forum "Da Todi a Bergamo"
Sul sito del Centro Diocesano per la Pastorale Sociale, sezione socio politico, pubblicato il primo materiale relativo all'incontro "Da Todi a Bergamo. In dialogo sul metodo".
In particolare sono stati condivisi:
- le domande del prof Pizzolato
- la riflessione di Maria Corna del tavolo giovani
- il materiale dell'Ufficio per la Pastorale Sociale
A breve verrà pubblicato nuovo materiale
Ecco il link
In particolare sono stati condivisi:
- le domande del prof Pizzolato
- la riflessione di Maria Corna del tavolo giovani
- il materiale dell'Ufficio per la Pastorale Sociale
A breve verrà pubblicato nuovo materiale
Ecco il link
lunedì 20 febbraio 2012
Riflessione sul mondo delle costruzioni
Riflessione di Domenico di Palo, corsista della Scuola di Formazione all'Impegno Socio Politico
Il mondo delle costruzioni torna ad essere protagonista con Edil 2012, uno dei più prestigiosi appuntamenti fieristici dei prodotti e servizi per l'edilizia civile e industriale, al traguardo della sua 26ma edizione che si terrà dal 2 al 5 Marzo alla Fiera di Via Lunga. Le previsioni del Rapporto congiunturale e previsionale del mercato delle costruzioni presentato dal Cresme mostrano una contrazione della crescita inizialmente preventivata per l'anno in corso dall'1,6% allo 0,9% derivante dal calo del mercato delle nuove costruzioni oltre che dal trend ancora negativo dell'edilizia pubblica. La strada da intraprendere e che potrà portare concretamente un impulso positivo al comparto arriverà dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, mediante la proposta e l'utilizzo di nuove tecnologie ecosostenibili, il risparmio energetico e le fonti energetiche rinnovabili. Edil 2012 è infatti un modo per catalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche vissute dal comparto, tra le quali spiccano la piaga dei subappalti e il patto di stabilità che porta i Comuni a ritardare i pagamenti alle imprese che hanno lavorato rispettando termini, scadenze e consegne. Non ci si rende conto che è soprattutto tra le piccole e medie imprese che si stanno verificando perdite di posti di lavoro, come testimoniano i dati Edilcassa resi pubblici di recente, che evidenziano un calo del 25% rispetto alla precedente rilevazione. E non è solo la crisi che sta mettendo a rischio il settore. Il fatto di vedersi pagati anche dopo un anno dal completamento dell'opera perchè i Comuni non devono sforare il patto, mette letteralmente in ginocchio chi lavora col settore pubblico. Altro problema è la pratica sempre più diffusa dei subappalti dietro ai quali si nascondono insidie sul fronte della sicurezza e della garanzia che i lavori siano fatti a regola d'arte. Ritengo che queste cose vadano portate alla luce del sole e affrontate anche a livello legislativo, per non penalizzare tutte quelle migliaia di imprese che lavorano onestamente tra mille difficoltà, scegliendo di investire in formazione, sicurezza e aggiornamento.
Lunedì 20 ore 18,30 sede Cisl Bergamo - Primo seminario per la fase 2 del convegno ecclesiale sul Lavoro
Crisi, giovani e lavoro
Incontri con la diocesi
Incontri con la diocesi
L’Eco di Bergamo Venerdì 17 febbraio 2012, pag. 26
«Giovani e lavoro. Problemi e opportunità» è la traccia di un ciclo di quattro seminari proposti dalla diocesi di Bergamo-Ufficio diocesano per la pastorale sociale nell'ambito dell'attenzione ecclesiale alle attuali forti problematiche legate al lavoro, soprattutto nel contesto della perdurante crisi economica e occupazionale.
I temi affrontati, di strettissima attualità, ruoteranno attorno a lavoro e flessibilità, welfare e tutele, nuove tecnologie e ricerca, territorio e ambiente. Il primo seminario, sul tema «Giovani, lavoro e scelte di vita», è in programma per lunedì sera, con inizio alle 18,30, nella sede Cisl di via Carnovali 88/a. «Le ricadute della crisi sul nostro territorio — è scritto nel comunicato stampa dell'iniziativa — e le riflessioni emerse dal convegno ecclesiale "Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia" voluto dal vescovo Francesco Beschi, ci impongono la consapevolezza di abitare il presente per coglierne i germi di speranza e per promuovere socialità, lavoro e sviluppo umano. Una sfida che la Chiesa bergamasca intende raccogliere coinvolgendo e interrogando i giovani, primi protagonisti del futuro, ricercando insieme nuovi modelli di sviluppo».
Questo il programma del primo incontro di lunedì. Alle 19 introduzione (monsignor Maurizio Gervasoni), seguita dalla relazione introduttiva (Giulia Rivellini, Università Cattolica di Milano) e da tre interventi (Giuseppe Guerini, Confcooperative Bergamo; Sara Zinetti, consigliere di parità provinciale; Ferdinando Piccinini, Cisl Bergamo).
Quindi dibattito, discussioni di gruppo e – alle 22,30 – considerazioni conclusive.Ca. Ep.
I temi affrontati, di strettissima attualità, ruoteranno attorno a lavoro e flessibilità, welfare e tutele, nuove tecnologie e ricerca, territorio e ambiente. Il primo seminario, sul tema «Giovani, lavoro e scelte di vita», è in programma per lunedì sera, con inizio alle 18,30, nella sede Cisl di via Carnovali 88/a. «Le ricadute della crisi sul nostro territorio — è scritto nel comunicato stampa dell'iniziativa — e le riflessioni emerse dal convegno ecclesiale "Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia" voluto dal vescovo Francesco Beschi, ci impongono la consapevolezza di abitare il presente per coglierne i germi di speranza e per promuovere socialità, lavoro e sviluppo umano. Una sfida che la Chiesa bergamasca intende raccogliere coinvolgendo e interrogando i giovani, primi protagonisti del futuro, ricercando insieme nuovi modelli di sviluppo».
Questo il programma del primo incontro di lunedì. Alle 19 introduzione (monsignor Maurizio Gervasoni), seguita dalla relazione introduttiva (Giulia Rivellini, Università Cattolica di Milano) e da tre interventi (Giuseppe Guerini, Confcooperative Bergamo; Sara Zinetti, consigliere di parità provinciale; Ferdinando Piccinini, Cisl Bergamo).
Quindi dibattito, discussioni di gruppo e – alle 22,30 – considerazioni conclusive.Ca. Ep.
Cattolici in politica - Bergamo c'è!
Cattolici in politica
«Negoziare i valori
ma per salvarli»
«Negoziare i valori
ma per salvarli»
Dopo Todi, il dibattito anche a Bergamo
con il Centro per la Pastorale sociale
Pizzolato: importanti metodo e strumenti
con il Centro per la Pastorale sociale
Pizzolato: importanti metodo e strumenti
Domenica 19 febbraio 2012
L’eco di Bergamo pag. 27
Gianluigi Ravasio
«La politica non è solo proclamazione di principi, ma richiede una traduzione proficua dei valori»: il tema del metodo e delle modalità di mediazione in ambito politico degli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa da parte dei cattolici sono stati al centro della riflessione di Franco Pizzolato, docente di letteratura cristiana antica all'Università cattolica di Milano, in occasione dell'incontro «Da Todi a Bergamo, in dialogo sul metodo» promosso dal Centro diocesano per la Pastorale sociale (Cdps).
Alla serata, moderata da Damiano Amaglio, del Tavolo giovani del Cdps, hanno portato il proprio contributo esponenti delle associazioni ecclesiali e di categoria, delle realtà sociali e del non profit nell'ambito di un confronto sul cammino avviato dopo il forum di Todi. I cattolici, ha rimarcato Amaglio, «non possono più stare alla finestra: serve nuovo slancio e responsabilità. Bisogna incontrarsi e agire con uno sguardo rivolto al futuro. Occorre una riflessione su come la fede possa tradursi in politica».
Valori profetici
È necessario interrogarsi, ha sottolineato Pizzolato, «come trasportare in politica i valori profetici. Ai laici cristiani impegnati in politica non ha mai fatto difetto la cultura dei fini, ma dei mezzi riguardo a come realizzare le finalità indicate. È opportuno creare non un'artificiale rilevanza dei cattolici sui principi, ma una consapevolezza dell'importanza del metodo, un aspetto non ancora passato nella cattolicità italiana». «Sembra – ha rimarcato Pizzolato – che ragionare di metodo significhi tradire i principi: ma noi negoziamo i nostri valori per salvarli, non per perderli. Non bisogna guardare ai cattolici in politica che si occupano del metodo come persone che depotenziano la dottrina sociale della Chiesa». I cristiani in politica, ha sottolineato Giancarlo Traini, presidente Ucid, «soffrono oggi di credibilità: devono tornare a indicare un progetto che abbia un respiro europeo. Il cristianesimo ha inventato la globalizzazione: serve una prospettiva complessiva per non rinchiuderci in una logica solo nazionale». «Nessuno deve rinunciare alla propria identità – ha rimarcato Gianfranco Camponuovo, collaboratore del Cdps –: occorre sviluppare il confronto proprio attraverso le diversità».
Ripartire dal sociale
Ferdinando Piccinini, segretario provinciale Cisl, ha osservato come «le nuove sfide richiedano risposte nuove. È necessario riflettere su come la Dottrina sociale della Chiesa possa essere declinata nelle esperienze concrete. Dopo Todi inizia un percorso nel quale le realtà sociali sono chiamate a dare un contributo per il rinnovamento della politica». Giuseppe Spini, dei Focolari, ha ricordato che «l'unità percepita come uniformità non va bene: occorre parlare di unità nella diversità e ritrovarsi per iniziare insieme un cammino». Anche Enrico Carminati, dell'Azione cattolica, ha rimarcato «il bisogno, non più rinviabile, di cattolici impegnati in politica. Spesso i cristiani hanno sacrificato i valori alle esigenze di partito. Ora è possibile ricostruire con il contributo dei cattolici capaci di incidere sull'etica sociale e personale». Nel laicato ecclesiale, ha aggiunto Antonello Giua, dell'Unione giuristi cattolici, «serve un percorso di mediazione per fare in modo che attraverso i principi si possano individuare le soluzioni necessarie». Gilberto Bonalumi ha posto «il problema del metodo come strumento per trasformare in politica i principi. In questa situazione sarà anche il sociale ad indicare alla politica la strada per uscire dalle sue difficoltà».
«Occorre – gli ha fatto eco Giangabriele Vertova – valorizzare le tante positività che ancora ci sono nel sociale. È necessario costruire consenso su un progetto che guardi avanti». «Non ci viene chiesto né di imporre valori – ha concluso Simone Biffi, referente del Tavolo giovani del Cdps – né di essere testimoni passivi, ma di tornare protagonisti per condividere un disegno complessivo orientato al futuro». Il confronto continuerà con altri incontri che coinvolgeranno anche il mondo della politica
«La politica non è solo proclamazione di principi, ma richiede una traduzione proficua dei valori»: il tema del metodo e delle modalità di mediazione in ambito politico degli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa da parte dei cattolici sono stati al centro della riflessione di Franco Pizzolato, docente di letteratura cristiana antica all'Università cattolica di Milano, in occasione dell'incontro «Da Todi a Bergamo, in dialogo sul metodo» promosso dal Centro diocesano per la Pastorale sociale (Cdps).
Alla serata, moderata da Damiano Amaglio, del Tavolo giovani del Cdps, hanno portato il proprio contributo esponenti delle associazioni ecclesiali e di categoria, delle realtà sociali e del non profit nell'ambito di un confronto sul cammino avviato dopo il forum di Todi. I cattolici, ha rimarcato Amaglio, «non possono più stare alla finestra: serve nuovo slancio e responsabilità. Bisogna incontrarsi e agire con uno sguardo rivolto al futuro. Occorre una riflessione su come la fede possa tradursi in politica».
Valori profetici
È necessario interrogarsi, ha sottolineato Pizzolato, «come trasportare in politica i valori profetici. Ai laici cristiani impegnati in politica non ha mai fatto difetto la cultura dei fini, ma dei mezzi riguardo a come realizzare le finalità indicate. È opportuno creare non un'artificiale rilevanza dei cattolici sui principi, ma una consapevolezza dell'importanza del metodo, un aspetto non ancora passato nella cattolicità italiana». «Sembra – ha rimarcato Pizzolato – che ragionare di metodo significhi tradire i principi: ma noi negoziamo i nostri valori per salvarli, non per perderli. Non bisogna guardare ai cattolici in politica che si occupano del metodo come persone che depotenziano la dottrina sociale della Chiesa». I cristiani in politica, ha sottolineato Giancarlo Traini, presidente Ucid, «soffrono oggi di credibilità: devono tornare a indicare un progetto che abbia un respiro europeo. Il cristianesimo ha inventato la globalizzazione: serve una prospettiva complessiva per non rinchiuderci in una logica solo nazionale». «Nessuno deve rinunciare alla propria identità – ha rimarcato Gianfranco Camponuovo, collaboratore del Cdps –: occorre sviluppare il confronto proprio attraverso le diversità».
Ripartire dal sociale
Ferdinando Piccinini, segretario provinciale Cisl, ha osservato come «le nuove sfide richiedano risposte nuove. È necessario riflettere su come la Dottrina sociale della Chiesa possa essere declinata nelle esperienze concrete. Dopo Todi inizia un percorso nel quale le realtà sociali sono chiamate a dare un contributo per il rinnovamento della politica». Giuseppe Spini, dei Focolari, ha ricordato che «l'unità percepita come uniformità non va bene: occorre parlare di unità nella diversità e ritrovarsi per iniziare insieme un cammino». Anche Enrico Carminati, dell'Azione cattolica, ha rimarcato «il bisogno, non più rinviabile, di cattolici impegnati in politica. Spesso i cristiani hanno sacrificato i valori alle esigenze di partito. Ora è possibile ricostruire con il contributo dei cattolici capaci di incidere sull'etica sociale e personale». Nel laicato ecclesiale, ha aggiunto Antonello Giua, dell'Unione giuristi cattolici, «serve un percorso di mediazione per fare in modo che attraverso i principi si possano individuare le soluzioni necessarie». Gilberto Bonalumi ha posto «il problema del metodo come strumento per trasformare in politica i principi. In questa situazione sarà anche il sociale ad indicare alla politica la strada per uscire dalle sue difficoltà».
«Occorre – gli ha fatto eco Giangabriele Vertova – valorizzare le tante positività che ancora ci sono nel sociale. È necessario costruire consenso su un progetto che guardi avanti». «Non ci viene chiesto né di imporre valori – ha concluso Simone Biffi, referente del Tavolo giovani del Cdps – né di essere testimoni passivi, ma di tornare protagonisti per condividere un disegno complessivo orientato al futuro». Il confronto continuerà con altri incontri che coinvolgeranno anche il mondo della politica
venerdì 17 febbraio 2012
IL LAVORO CAMBIA E CI CAMBIA - INIZIA LA PARTE 2 DEL CONVEGNO ECCLESIALE
La prosecuzione del Convegno ecclesiale sul lavoro (www.bergamo.chiesacattolica.it) trova come profilo di riferimento paradigmatico la questione “Giovani e lavoro”.
Si ritiene che la questione del lavoro giovanile possa fare da cartina di tornasole dell’intera “sfida del lavoro che cambia e ci cambia”. Ora, all’interno del programma pastorale 2011/12 incentrato sul tema “La Famiglia, il lavoro e la festa”, proseguendo nella direzione del lavoro fatto attraverso i “Dialoghi nei territori” e successivamente con il Convegno ecclesiale, si promuovono dei seminari tematici in vista del dialogo con ulteriori soggetti della realtà socio/economica.
Si ritiene utile articolare questo percorso con il coinvolgimento degli stessi giovani, in particolare attraverso il “Tavolo diocesano giovani del socio/politico”.
Questo tavolo giovani promuoverà, con il coordinamento dall’Ufficio per la pastorale sociale, 4 seminari di approfondimento, ciascuno su un tema specifico, il confronto si attiverà con il coinvolgimento di figure competenti e esperte sul tema in oggetto.
Il primo incontro si terrà lunedì 20 febbraio a partire dalle ore 19,00 presso la sede Cisl in via Carnovali 88a, Bergamo.
La serata avrà la seguente struttura
18.30 Ritrovo presso la sede CISL
19.00 Inizio serata e Introduzione al seminario
Mons. Maurizio Gervasoni – Diocesi di Bergamo
19.10 Relazione Introduttiva
Prof.ssa Giulia Rivellini – Università Cattolica del Sacro Cuore Milano
19.35 Inizio degli interventi programmati
Dott. Giuseppe Guerini – Confcooperative Bergamo
Dott.ssa Sara Zinetti – Consigliera di Parità Provinciale
Dott. Ferdinando Piccinini – CISL Bergamo
20.00 Dibattito
20.30 Pausa
21.00 Ripresa dei lavori e discussioni di gruppo
22.30 Considerazioni Conclusive e Fine dei lavori
Per maggiori informazioni
Stasera ore 18,30 Da Todi a Bergamo
Alla Casa del Giovane
L'impegno
dei cattolici
in politica
dei cattolici
in politica
L'Eco di Bergamo, venerdì 17 febbraio 2012
Stasera dalle 18,30 alla Casa del Giovane si terrà un seminario di studio dal titolo «Da Todi a Bergamo. In dialogo sul metodo. L'impegno dei cattolici in politica dopo l'incontro di Todi». A promuovere il seminario (ad inviti, riservato a esponenti dell'associazionismo ecclesiale) è il Centro diocesano per la pastorale sociale. La relazione introduttiva è affidata al professor Luigi Franco Pizzolato, già docente all'Università Cattolica e membro della redazione di «Comunità Redona».
Da L'eco di venerdì 17 febbraio 2012
I cristiani dopo Todi Costruire la città di tutti
senza paure o remore
L'Eco di Bergamo, venerdì 17 febbraio 2012
senza paure o remore
L'Eco di Bergamo, venerdì 17 febbraio 2012
Il clamore mediatico attorno al forum delle associazioni di ispirazione cattolica dal titolo «La buona politica per il bene comune» che si è riunito a Todi il 17 ottobre scorso è evaporato molto presto lasciando però sul tavolo alcune questioni che meritano di essere riprese.
Anzitutto, la crescita, finalmente, di un confronto, autentico e non paludato, tra laici credenti appassionati della città, così da esprimere quella crescita di esperienza storica, di tipo «sinodale», cioè di parola ascoltata gli uni dagli altri, che si origini e rinfranchi nella comunità nata dall'annuncio della fede ma che si esprime in solidarietà e responsabilità nell'affrontare nella società tutti i problemi comuni. Avviare e moltiplicare, insomma, luoghi dove costruire in modo comunitario un'attitudine tra credenti a «pensare politicamente». Il ribadito valore dell'impegno dei laici cristiani (lo ricordava il Concilio: «È proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio», agire nel mondo «quasi dall'interno a modo di fermento» Lumen gentium, n. 31) pare mettere in subordine l'«invasione» di campo a cui troppo spesso abbiamo assistito.
Dopo la fine dell'esperienza democristiana, la gerarchia ha tentato di svolgere un proprio ruolo di interlocuzione politica e istituzionale a tutto campo, con esiti controversi e rinascite di soffioni anticlericali. Inoltre, il riconoscimento di un doveroso approccio «plurale» dei cristiani, oltre a frantumare l'insostenibile pretesa (a vent'anni dalla fine della Democrazia Cristiana!) di un'unica e omogenea traduzione culturale dell'impegno e della rappresentanza politica, ha posto la necessità di elaborare un corretto metodo politico. Che, a mio avviso, deve aver chiaro, in modo inequivocabile, il valore della laicità della politica e il senso della mediazione.
A tal proposito, vale la pena ricordare quanto scrisse Giuseppe Lazzati: «Guai se la cultura cristiana non venisse costruita attraverso un processo di mediazione culturale. Vorrebbe dire condannarla (e anche svuotarla) in un fissismo di principi ideali, incapaci di misurarsi con la dinamica del divenire storico, perché non incarnata nel qui e ora di una determinata situazione. Sicché è proprio della mediazione culturale dare l'idea di una via, di un cammino da percorrere per costruire un'autentica cultura cristiana che ha sempre la forza e l'efficacia di passare dall'ideazione alla realtà» (Laicità e impegno cristiano nelle realtà temporali, Ave, Roma, 1985, p. 120).
La stagione politica che stiamo vivendo, contrassegnata, per lungo tempo, da un desolante degrado morale e civile ai vertici delle istituzioni (rispetto al quale i cattolici sono stati troppo a lungo in silenzio) e la frattura, mai così profonda, tra cittadini e politica obbliga alla riscoperta di una «differenza cristiana» che si misura nella fedeltà al Vangelo e all'uomo del proprio tempo. Lo sappiamo: la fede non può essere confinata nella sfera privata. Coltiviamo però il sogno di una Chiesa mite, forte solo della Parola che la giudica, consapevole che non può ridursi a lobby né può imporre, nella città plurale, un'etica pubblica per tutti. Una Chiesa che entra pacificamente nell'agorà solo perché ha cura e passione per l'umano.
Insieme, coltiviamo anche il sogno di cristiani che, laicamente, partecipano alla costruzione della città di tutti. Con competenza e non solo con buone intenzioni. Senza paure o remore, perché, in attesa del Regno, nel destino del mondo è inscritto il destino dei credenti. Dopo l'incarnazione, la storia è la grande basilica dove Dio ha lasciato tracce. «I care», era scritto sulla parete della stanza dove don Milani faceva scuola. Mi interessa, mi appassiona. L'esatto contrario – dicevano i ragazzi di Barbiana – del «me ne frego fascista». Scolpiamolo sugli stipiti delle case dei cristiani.
Daniele Rocchetti
membro di presidenza Acli Bergamo
redattore della rivista «Evangelizzare»
mercoledì 15 febbraio 2012
IL BLOG SPAZIO A DISPOSIZIONE
L'incontro sul dopo Todi di venerdì 17 non può fermarsi lì! Abbiamo bisogno di aprire il dibattito, di offrire spazi di riflessione e di condivisione.
Riteniamo anche il web uno spazio da utilizzare ed è per questo che da oggi sul blog sarà possibile condividere riflessioni sull'incontro di Todi o comunque su occasioni o eventi ritenuti particolarmente significativi.
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Potete scrivere le vostre riflessioni inviando una mail all’indirizzo triuggio2009@libero.it
Non dimenticatevi di scrivere il vostro nome e di dire se volete che il nome venga pubblicato!
Infine, vi ricordo che in calce ad ogni post è possibile inserire commenti.
Da Todi a Bergamo, si parte!
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Da Todi a Bergamo, si parte!
Cosa fare dopo Todi? Bergamo ne parla venerdì 17...
Si terrà venerdì 17 febbraio 2012 a partire dalle 18,30 presso la Casa del Giovane, la prima occasione di scambio, dedicato alla realtà bergamasca, delle reazioni e sviluppi emerse nel mondo cattolico dall’incontro promosso dal Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro a TODI lo scorso ottobre,attorno al ruolo dei cattolici nella società. L’incontro viene promosso dal “Tavolo giovani e impegno socio/politico” del Centro Diocesano per la Pastorale Sociale e vede la collaborazione di Acli e della Redazione di Comunità Redona. Il seminario è a invito.
L’idea non è tanto di riprendere i contenuti scaturiti dall'incontro di Todi, quanto affrontare la questione della costruzione di occasioni e, potenzialmente, di sedi di un discernimento comunitario e di un franco confronto tra credenti attorno a percorsi, direzioni e senso di questo impegno.
Materiale a approfondimenti sul sito del Centro per la Pastorale Sociale. Ecco il link
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=23154
Materiale a approfondimenti sul sito del Centro per la Pastorale Sociale. Ecco il link
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=23154
Il forum è a invito, tuttavia se qualcuno volesse partecipare, può contattare il Centro Diocesano per la Pastorale Sociale, via Conventino 8, Bergamo. Tel. 035 4598550/1/6, Fax 035 4598552, ufficiolavoro@curia.bergamo.it, sito www.pastoralesocialebg.it.
lunedì 13 febbraio 2012
PIA LOCATELLI-BARBARA PEZZINI E EMILIA STOICA A CONFRONTO SABATO 18
Sabato 18 febbraio 2012
dalle ore 9,30 alle 12,00
Tavola rotonda
“Essere donna, avere opportunità:
esperienze a confronto”
Ore 9,30 - 10,00 Introduzione e moderazione
Rosa Gelsomino, Presidente Acli di Bergamo
Ore 10,00 – 11,30 Esperienze a confronto
Pia Locatelli, già Europarlamentare e Presidente Internazionale Socialista Donne
Barbara Pezzini, Preside Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bergamo
Emilia Stoica, Presidente Lega dei Romeni in Italia
Casa del Giovane, Sala Nembrini
Via Gavazzeni, 13 - Bergamo
www.pastoralesocialebg.it
-Ingresso libero -
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